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LABORATORIO MUSICALE "MUSICA IN BIBLIOTECA" A CURA DI ILARIA BIAGINI ED ELISABETTA PIASTRI

IN BIBLIOTECA CIVICA P.M. BEGHI

Laboratorio musicale: elaborati

Ilaria Biagini
“MUSICHIAMO UNA STORIA” (attraverso la creazione e l’improvvisazione)

Lettura del racconto “Il Frutteto Musicale” di Gianni Rodari

Un fruttivendolo amante della musica e costretto invece a passare la sua vita tra casse di ciliege e
arance – (che fortunato! direte voi) – ha voluto prendersi una bella vendetta. “Non posso andare ai
concerti? – ha pensato – Avrò un concerto in casa”.
Che terribile direttore di orchestra, il Maestro Roberto Luigi Dell’Uva Bianca! Quando alza la bacchetta per imporre il silenzio nella sala del concerto (scusate, volevo dire nel negozio di frutta e verdura, di notte quando la saracinesca è abbassata), quaranta professori d’orchestra impugnano gli strumenti. Si sentirebbe una mosca volare. Infatti si sente. E’ un moscone che sta per posarsi sul tavolino del professor Pero Pera.
“Un momento, Maestro” strilla il professor Pero Pera “c’è un moscone che si mangia il violino”.
“Silenzio!” – ordina il Maestro. Povero Pero Pera: quando il moscone si è allontanato ecco che si accorge di un bacherozzo che gli sta scavando la testa, anzi la pera.
“Ho un bacherozzo dietro l’orecchio!” – si lamenta.
“Lei non ha voglia di suonare, piuttosto” – osserva severamente il maestro. Tutto è in ordine adesso.
Ma no, il professor Mela Renetta non riesce a mettersi in bocca la tromba.
“Perché non riesce?” domanda il professore.
“Perché ho il naso troppo lungo”. – Sapete com’è, le mele hanno una gamba sola, anzi un gambo, ma ce l’hanno in faccia.
“E lei si metta la tromba nel naso” grida irritato il grande maestro.
E così, per tutto il concerto, il professor Mela Renetta suona la tromba con il naso: ci vuole una bella abilità, non vi pare?
I fratelli Prugnetti, celebri suonatori di fagotto, siedono composti ed estasiati. Dal piacere che provano a suonare il fagotto, vedete come strizzano gli occhi. Si direbbe che vedono la musica salire verso il soffitto come un angelo alato: invece stanno seguendo con molta attenzione quel solito moscone, che li sorvola a bassa quota. Meno male che hanno un ‘fagotto’ lungo e robusto: alla peggio, lo adopreranno come un bastone per cacciare il nemico. L’ananasso, per rispettare la rima, è diventato contrabbasso.
Le Arance, allineate nella cassetta, sono un pubblico elegante e raffinato: per venire al concerto si sono messe collane di perle, abiti da sera e colli di pelliccia. Non perdono una battuta. Vanno in estasi per il professor Pero Pera, che suona il violino con tanta dolcezza da sgelare anche una arancia conservata per un anno in un frigorifero.
“Che finezza!” – dice un arancia alla sua vicina.
“Ssstt!” – fa un’arancia della fila dietro. “Lei viene al concerto per disturbare o per sentire un po’ di bella musichetta?”.
“Signora” risponde l’arancia di prima “non le permetto di farmi osservazioni. Inoltre non mi rivolga la parola perché io non la conosco. Non siamo ancora state presentate”. “Io sono la Baronessa Sicilia Siciliani dei conti Agrumi”.
“Basta, signore, ci lascino ascoltare la musica!” si protesta da tutte le parti.
Ma ecco, il concerto è finito. Il maestro Roberto Luigi Dell’Uva Bianca, scotendo ancora una volta i suoi riccioli (si dovrebbe dire i suoi acini, veramente) lascia cadere la bacchetta. Il professor Pero Pera posa il violino a terra e quel benedetto moscone vi si precipita sopra in picchiata. Le Arance applaudono, i suonatori si inchinano, il moscone succhia. Ha già succhiato tutte le corde.
Le Arance vogliono il bis, ma senza corde, povero professor Pero Pera, come farà a suonare?”

 

 

 

 

Partendo dalla lettura del racconto il laboratorio  propone

la sperimentazione di attività semplici e graduate

per arrivare alla produzione musicale attraverso

l’uso del corpo, di oggetti sonori e della voce.

 

 

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