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LABORATORIO LINGUISTICO "CULTURE, POPOLI, LINGUE" A CURA DI CLAUDIA BALDIERA

IN PRIMARIA G.GARIBALDI

Laboratorio linguistico: gli incontri

  • Let's read toghether!

  1. 16 gennaio 2016

    Libro: The three little pigs

    Tema: la forza dell'Io. Sapersi difendere.

  2. 23 gennaio 2016

    Libro: The ugly ducking

    Tema: l'esclusione

  3. 23 gennaio 2016

    Libro: The fox and the grapes

    Tema: la reazione alla sconfitta

  4. 6 febbraio 2016

    Libro: I love to share

    Tema: la condivisione

  5. 13 febbraio 2016

    Libro: The hare and the tortoise

    Tema: il miglioramento e l'impegno

  • Vamos leyendo!

  1. 13 febbraio 2016

    Libro: El misterio del lago verde

    Tema: l'amicizia e la solidarietà

  2. 27 febbraio 2016

    Libro: La rebelion de las sillas

    Tema: la convivenza nella classe

  3. 27 febbraio 2016

    Libro: El fosfortito egoísta

    Tema: i doveri

Laboratorio linguistico: Racconti in Francese. A cura di Jacopo Bianchi

LA CHANSON DU HIBOU

Tous les matins, les petits oiseaux réveillent les animaux de la forêt. Un jour, un énorme hibou arrive. Il veut chanter et voler avec les petits oiseaux, mais les petits oiseaux ne veulent pas parce qu’il trouve qu’il est horrible et qu’il chante mal. Cependant, lorsque la nuit arrive et que le bois devient sombre et silencieux, le hibou commence à chanter sa magnifique chanson…

AUDIO SCARICABILE AL LINK: http://www.blackcat-cideb.com/624-chanson-du-hibou-la-9788853010865.html

LE PETIT BONHOMME DE PAIN D’EPICES

Un jour, Bill demande à sa grand-mère de préparer un petit bonhomme de pain d’épices pour le goûter. Mais une fois sorti du four, le petit bonhomme de pain d’épices descend de la table et s’enfuit. Il refuse d’être mangé pour le goûter ! Mamie Hélène, papi Paul, Bill et tous les animaux tentent de l’attraper, mais il court trop vite ! Le petit bonhomme de pain d’épices arrive à la rivière. Hélas, il ne sait pas nager…

AUDIO SCARICABILE AL LINK: http://www.blackcat-cideb.com/623-le-petit-bonhomme-de-pain-depices-9788853010858.html

Laboratorio linguistico: Racconti in Russo.

A cura di Cristina Dodich

Белая уточка Русская народная сказка     |     L'anatra bianca

Un re dovette separarsi dalla sua nuova moglie per un viaggio. Prima di partire la raccomandò severamente di non lasciare il quartiere e di non ascoltare i brutti suggerimenti. Ma una strega invidiosa la attirò in un giardino e, successivamente, dentro una fontana e la trasformò in un’anatra bianca.

Frattanto, l’anatra bianca costruì un nido e vi depose 3 uova. Dallo schiudersi delle uova fuoriuscirono due piccole anatre e un papero. Avvertì loro di non avvicinarsi al castello, perché abitato da una strega cattiva, ma un giorno la strega li vide e li attirò nel castello. Le due piccole anatre si addormentarono, ma il maschietto restò vigile e quando la strega domandò se fossero svegli, lui rispose. Sentito ciò, la strega li uccise tutti e tre.

L’anatra bianca trovò i corpi dei suoi piccoli. Il re, avvisato di ciò che la donna fece ai tre anatroccoli, ordinò di catturare l’anatra. Le sue guardi non ce la fecero, pertanto andò lui stesso. Così facendo, l’anatra bianca volò sulla testa del re e si trasformò nuovamente in donna. Successivamente, grazie a una bottiglia magica in un cesto posto nel giardino, trasformarono i tre anatroccoli in tre amorevoli bambini.

La Baba-Jaga

C'erano una volta due genitori e una figlia; ma la moglie morì. Il contadino si risposò, e nacque un'altra figlia. La seconda moglie non amava la figliastra e la maltrattava. Allora il contadino decise di portare la figlia nel bosco. Arrivarono in un’isba e dentro trovarono la baba jaga e le chiese di prendere sua figlia a servizio. La baba jaga accettò e promise di ricompensarla bene, così il padre tornò a casa.

 

La baba jaga diede alla fanciulla molta roba da filare e tanti lavori faticosi e poi se ne andò. La fanciulla si mise a piangere. Accorsero dei topolini che le dissero: Non piangere! Dacci la polentina e ti daremo una bella cosina. La ragazza  preparò la polentina e nel frattempo i topolini avevano svolto tutte le faccende.

 

La baba jaga tornò e trovò tutti i lavori svolti a puntino; allora le chiese di prepararle il bagno. Dopo essersi lavata fece tanti doni alla ragazza. Poi uscì e le diede degli incarichi più difficili. La fanciulla pianse di nuovo. Arrivarono i topolini e le dissero: Non piangere. Dacci la polentina e noi ti diremo una bella cosina. Essa diede loro la polentina e i topi le insegnarono di nuovo che cosa doveva fare e come. Tornata la baba jaga la lodò un'altra volta e le fece dei regali ancora più belli.

 

Intanto la matrigna mandò il marito a vedere se la ragazza era ancor viva. Il contadino scoprì che la figlia era diventata ricchissima. La baba jaga non era in casa e così egli portò via la figlia con sé. Mentre tornavano, il cagnolino gridò : Bu-Bu. Arriva la padroncina! La matrigna lo sgridò: Dì invece che senti il rumore della cassettina con un mucchietto d’ossa.

 

La matrigna spinse il marito a portare anche l’altra figlia dalla baba-jaga.La baba jaga lasciò anche a lei tanti lavori da fare e uscì. La ragazza era fuori di sé per la stizza e pianse. Accorsero i topolini e  le chiesero perché piangeva, ma lei, senza neppure farli parlare, li bastonò col matterello. Per paura della baba-jaga cercò di lavorare bene, ma non ci riuscì. La baba-jaga si arrabbiò tantissimo, la mangiò e mise le sue ossa in una cassettina.

 

A questo punto la madre mandò il marito a cercare la figlia. Il padre andò, ma riportò solo gli ossicini. Quando s'avvicinò al villaggio, la madre disse al cagnolino: Grida: Bu_bu, bu! Arriva la padroncina, ma il cagnolino, davanti alla casa, abbaiò: Bu, bu, bu! Sento il rumore delle ossa nella cassettina. A quel punto la donna stramazzò a terra morta.

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